Scuola di Psicoterapia: la diagnosi in eta’ Evolutiva
Autori: Dott.ssa Maria Luisa Passarini
Valutare il disagio del bambino e definire una ipotesi diagnostica è, per il clinico, un momento delicato e complesso che determina tutte le successive azioni e scelte terapeutiche.
Una buona diagnosi non si limita a rilevare e classificare i sintomi, deve comprendere una valutazione complessiva del Sé del bambino, della qualità dei suoi Funzionamenti di fondo, degli indicatori di disagio e la valutazione dello sviluppo. Deve comprendere inoltre, per formulare un’ipotesi sulle cause del disagio, la valutazione della qualità delle cure e delle relazioni parentali, la qualità delle Esperienze di Base fornite al bambino.
Questo significa che il bilancio diagnostico in età evolutiva comprende sempre la valutazione dei genitori e del loro modo di essere genitori, declinato nelle Esperienze di base che mettono in atto.
Sebbene le classificazioni internazionali dei sintomi siano preziose ed utili, soprattutto per il procedere del confronto scientifico; per il clinico la diagnosi, per fungere da supporto al progetto terapeutico, deve assolutamente essere coerente con la teoria di riferimento.
Psicologia evolutiva, teoria della personalità e psicopatologia Funzionale definiscono i costrutti fondamentali da osservare in sede diagnostica per lo psicoterapeuta Funzionale. Le variabili importanti sono i Funzionamenti di Fondo del Sé e le loro eventuali alterazioni, gli indicatori precoci del disagio, e la qualità delle Esperienze di base del Sé.
Le Esperienze di Base del Sé sono quelle esperienze che più potentemente hanno effetto nello sviluppo del Sé e sono fornite dai genitori e dall’ambiente nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza.
La valutazione dei Funzionamenti di fondo del bambino viene realizzata con l’ausilio delle“Schede di rilevazione infanzia”, differenziate per fascia d’età. Esse sono costituite da una serie di situazioni stimolo, ognuna delle quali rileva alcuni Funzionamenti di Fondo del Sé del bambino. Per ogni situazione stimolo sono stati attentamente definiti gli effetti attesi in presenza di un buon Funzionamento di fondo o di alcune precise alterazioni.
La valutazione complessiva dei Funzionamenti di fondo del bambino deve essere fatta attraverso la comparazione con i Funzionamenti di fondo tipici dell’infanzia. Si assume infatti che vi sia una differenza significativa tra i Funzionamenti dei soggetti in età evolutiva e nell’adulto.
Rispoli propone un diagramma Funzionale dell’infanzia che riassume in maniera sintetica le specificità dell’assetto Funzionale di un bambino che, pur con una gradualità caratteristica nelle diverse età dalla nascita all’adolescenza, si ripropone, nella normalità, con le caratteristiche che possiamo vedere in figura.
La valutazione dello sviluppo del bambino procede attraverso un’osservazione intrecciata del bambino e della qualità delle relazioni in cui è immerso.
Un buon ambiente fornisce sufficienti Esperienze di Base positive e, per quanto attiene all’evolutiva, progressivamente adeguate allo sviluppo del bambino; così da permettere l’implementazione di Funzioni sempre più complesse e adeguate rispetto alle esigenze dell’ambiente.
Lo sviluppo procede per progressive complessificazioni delle Funzioni del Sé.
Le tappe evolutive rappresentano una sorta di “salti di livello”: quando l’arricchimento delle espressioni di quel Funzionamento supera una certa soglia, si rende possibile un Funzionamento più evoluto, più complesso, arricchito dalle esperienze attraversate.
Il rapporto bambino-ambiente, con le Esperienze di Base del Sé che il genitore fornisce, è fondamentale nel rendere possibile la complessificazione delle Funzioni ed il raggiungimento delle tappe evolutive.
Lo sviluppo è sostenuto dal riconoscimento dei progressivi passaggi evolutivi da parte dell’adulto. Riconoscendo l’evoluzione in atto l’adulto provvede ad adeguarsi al livello di Funzionamento raggiunto dal bambino. L’ Esperienza di Base del Sé fornita al bambino è “Essere Considerato”.
Il processo di interrelazione adulto-bambino è talmente sottile e dinamico che in molti passaggi è difficile distinguere se il genitore stia effettivamente percependo un passaggio di livello del bambino o lo stia anticipando; promuovendolo di fatto attraverso livelli di interazione leggermente più evoluti di quelli già raggiunti dal bambino. Accanto all’EBS “Essere Considerato” il bambino sperimenta quindi anche l’EBS “Essere Guidato”.
Nella valutazione dello sviluppo va posta attenzione agli indicatori di sviluppo classici nelle aree del linguaggio, dello sviluppo psicomotorio, dello sviluppo sociale e delle autonomie che, rispetto ai Funzionamenti di fondo, vanno così collocati:
- Linguaggio e funzione simbolica (Piano Cognitivo)
- Psicomotorio, deambulazione, coordinazione globale, manualità (Piano Posturale),
- Socializzazione (EBS “Condivisione”),
- Autonomie (EBS “Autonomia”)
Anche per ognuna di queste aree, va quindi osservato quanto il genitore stia proponendo al bambino esperienze commisurate ai bisogni specifici della sua età, e alle sue capacità, modulate secondo l’effettivo raggiungimento, da parte del bambino, del livello atteso.
Un ritardo psicomotorio, per esempio, va indicato sul piano Posturale e vanno fatte le ipotesi sulla sua origine, esplorando tra le EBS che possono esserne causa quelle effettivamente alterate nella sua situazione familiare (EBS Considerati o Autonomia per esempio). Questa ipotesi va fatta correlando il ritardo rilevato con le alterazioni nelle Esperienze di Base del Sé osservate tra genitori e figli.
L’osservazione della genitorialità viene svolta valutando le interazioni “nel qui ed ora” tra il bambino e il genitore, rilevando la qualità delle “EBS in atto”.
Si osserva la relazione genitore/ bambino in situazioni spontanee. Si osserva come il bambino viene Tenuto, Preso, Visto, gli viene dato Contatto, viene aiutato a Separarsi. Questa osservazione in situazioni non strutturate, ecologiche, è un primo livello di valutazione delle Esperienze di Base del Sé.
Per la valutazione delle Esperienze di base fornite dal genitore al bambino si propongono inoltre delle “situazioni stimolo” precise, con genitori e bambini insieme, nel contesto clinico.
In esse possiamo osservare sia i Funzionamenti di fondo che si stanno consolidando nel bambino che i Funzionamenti di fondo complementari dei genitori.
Così possiamo rilevare, per esempio, che il bambino non ha la possibilità di sperimentare pienamente l’Esperienza di Base “Tenuto, Fermato” e possiamo vedere che il genitore non sa dire “no” con chiarezza e determinazione (Funzionamenti di Fondo: Autonomia e Affermazione del genitore) .
Un terzo livello di osservazione è relativo alle alterazioni nei genitori, ed in particolare alle alterazioni nei Funzionamenti di fondo importanti nella genitorialità.
Di seguito l’elenco dei Funzionamenti di fondo coinvolti nell’Attività umana di allevare i bambini e della genitorialità.
Sebbene tutti i Funzionamenti di fondo concorrano a questa importantissima attività umana, ve ne sono alcuni che sono particolarmente importanti e sempre vanno valutati.
Funzionamenti di fondo irrinunciabili per essere un buon genitore:
Amore
- Amare e Continuità positiva
Sensazioni
- Percepire il figlio
- Stupore, vedere il non noto nel figlio
Contatto
- Contatto, vicinanza, empatia
Tenerezza
- Tenerezza
- Cedere
Contatto attivo
- Prendere il figlio, fermarlo, guidarlo
- Cambiare la situazione con il figlio
- Dare senza aspettarsi di ricevere
Forza
Affermazione
- Assertività, sostenere linee, decisioni, regole
Consistenza
- Consistenza, peso, non cambiare le regole date e le decisioni giuste
Autonomia
- Calma Opporsi, rifiuto, saper dire di No
- Calma
- Aspettare, pazienza
Vitalità
- Giocare
Condivisione
- Condividere alcune cose importanti e meno importanti con i figli, spiegare regole
Questi Funzionamenti di fondo del genitore vanno esplorati con l’osservazione diretta del e dei genitori nel corso dei colloqui anamnestici e durante l’osservazione delle “EBS in atto”, per valutarne le alterazioni ed individuare come si correlano con il disagio del bambino.
Conclusioni
La diagnosi Funzionale in età evolutiva procede quindi per gradi ad individuare dapprima gli indicatori precoci del disagio e le alterazioni nei Funzionamenti del bambino. Si rilevano le carenze, le alterazioni e le sconnessioni delle Funzioni del Sé, le alterazioni nei Funzionamenti di fondo nonché i ritardi e le disarmonie nello sviluppo.
Un secondo importante passaggio consiste nel valutare le alterazioni delle “EBS in atto” fornite dai genitori, individuando contestualmente le alterazioni nella genitorialità e rintracciando le correlazioni con le alterazioni del bambino.
L’intervento sarà quindi direzionato a fornire esperienze di riequilibrio al bambino e di supporto e riequilibrio al genitore, volte al recupero di una genitorialità in grado di rispondere ai bisogni del bambino.
Nell’assunzione del ruolo genitoriale possono esserci delle interferenze cognitive (fantasie, pensieri, valori, pregiudizi) o emotive (paure, rabbie, desideri) che non sono alterazioni croniche ma che in alcuni casi possono influire su alcuni Funzionamenti di fondo nel contesto specifico della relazione genitore/figlio.
Questo passaggio evolutivo porta con sé il rischio, a volte, di uno scompenso temporaneo, collegato alla difficoltà del Sé ad assolvere ai compiti genitoriali, di percepire, pensare, amare e accudire il bambino. Il diventare genitori ha a che fare con una modificazione dell’ identità (che coinvolge Simbolico, Consistenza, Continuità) e richiede che i Funzionamenti di fondo si organizzino ad un livello di complessificazione nuova.
Nel passaggio evolutivo del diventare genitore si possano altresì attivare delle risorse prima sopite, si possano consolidare dei Funzionamenti di fondo, per il prodursi di integrazioni nuove.
La diagnosi della qualità delle EBS sollecitate nel momento dell’osservazione clinica, attraverso situazioni stimolo, diviene allora, come sempre accade nel corso di un buon percorso diagnostico, già un primo momento di riequilibrio e accompagnamento del genitore al raggiungimento di una genitorialità più efficace e piena.
Bibliografia:
- Luciano Rispoli “Esperienze di base e sviluppo del Sé” Ed. Franco angeli 2004
AAVV “Le nuove frontiere del Counseling” Ed. Alpes 2013
Zeanah “Manuale di salute mentale infantile” Ed. Masson 1996
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Maria Luisa Passarini
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