Scuola di Psicoterapia: Il problema delle Paure nei Bambini Piccoli

Scuola di Psicoterapia: Il problema delle Paure nei Bambini Piccoli


A cura di L. Rispoli

Il cognitivo e l’emotivo

Nella nostra società si dà molta importanza alle attività intellettive, all’apprendimento su di un piano soprattutto logico e cognitivo. Pensare, ragionare sono azioni “nobili”, il piacere, l’emozione, il corpo sono vissuti quasi una cosa secondaria.

Fin dall’infanzia è difficile che il bambino venga aiutato a conservare un significativo e profondo contatto con il proprio corpo.

I complessi meccanismi dall’istituzione scuola, primo vero momento di socializzazione allargata, sono molto importanti per il processo educativo in atto. Il loro entrare nella vita del bambino piccolo è denso di numerose conseguenze che vanno viste con grande attenzione, specie laddove gli obiettivi, espliciti od impliciti, sono ancora orientati soprattutto all’apprendimento. Troppo spesso ci sentiamo dire (e con orgoglio!), da chi ci presenta i programmi della propria scuola dell’infanzia, che sono previsti l’insegnamento precoce dell’inglese e del computer. Pensando, così, di fare il meglio possibile per il bambino nella vita di oggi, come se si dovesse approfittare di quell’età per non perdere il presunto treno delle capacità di imparare.

Le paure

Le paure infantili ci appaiono indubbiamente collegate ad un intrecciarsi di fattori oggettivamente presenti, ma anche soggettivamente percepiti durante tutto l’arco dello sviluppo evolutivo, a partire dalle primissime fasi.

Così di volta in volta, dalle anamnesi familiari svolte, si evidenziano angosce dovute ad una carenza della Protezione nelle cure materne, o ancora sensi di colpa misti a un senso di annichilimento di fronte alla collera dei genitori di cui si teme di perdere l’affetto, o ancora un senso di svuotamento e inadeguatezza rispetto alle critiche e alle svalorizzazioni eccessive.

Il bambino, la bambina non protetti sufficientemente soffrono di paure[1]: a volte paure esageratescuola di psicpoterapia e ingiustificate. Soffrono di paure anche se non ce ne sono i motivi reali. Si possono svegliare di notte con paura, avere paura ad affrontare situazioni particolari o esperienze nuove.

Per questo possono arrivare a cercare protezione molto spesso, anche inconsapevolmente, anche con persone non sempre più adatte a proteggere.

Bisogna capire che una bambina, un bambino possono sì essere amati, visti e ascoltati, ben tenuti: eppure può accadere che i genitori non abbiano saputo far sentire loro la Protezione. Spesso i genitori insistono che il figlio dorma nel suo lettino nella sua stanza anche se ha paura, perché pensano che gli faccia bene. Non vogliono che dorma nel lettone con loro (dove però si sentirebbe protetto) perché sono convinti che in questo modo si vizi. Spesso minimizzano le paure del figlio, della figlia, o li forzano esageratamente a sfidare le loro paure; anche se genitori amorevoli.

I mostri che appaiono nei giochi e nelle storie costruite dai bambini rappresentano appunto questi aspetti di paure profonde, sono e angosce inconsapevoli legate a frustrazioni subite e a forti paure vissute; e a volte possono essere anche l’immagine trasformata di quegli stessi adulti che li hanno spaventati o non protetti a sufficienza, visti come terribili e onnipotenti nella loro “gigantesca” statura (rispetto alla statura piccola e alla fragilità del bambino).

Il mondo interno e le paure infantili

Le paure dei bambini, così come altre emozioni e altri bisogni fondamentali per un sano sviluppo psico-corporeo, non entrano pienamente (ma oggi sicuramente un po’ di di più) nella scuola materna.

Nella scuola elementare dell’obbligo il progetto educativo spesso forza i tempi del bambino, dando la priorità allo sviluppo del pensiero logico-razionale, del senso del dovere, del sacrificio, rispetto al gioco, al movimento, alla fisicità, all’espressione di sé, alla creatività. Ma nella scuola materna tutto questo già si riscontra in parte, poiché essa è progettata quasi come una “prescuola” rispetto a quella dell’obbligo.

Bisognerebbe, invece, dare maggiore attenzione al mondo interno, alle proprie sensazioni corporee, piuttosto che essere spinto ad interessarsi di più della realtà esterna. Questo spingere l’attenzione molto all’esterno è collegato ad uno spingere i piccoli ad un grosso livello di Controllo; Controllo che è stimolato anche molto dall’uso sempre più diffuso e intenso di cellulari, tablet e computer.

Il Controllo eccessivo finisce anche per soffocare in parte la ricchezza del mondo emotivo e sensoriale del bambino, rendendogli difficile riconoscerlo ed esprimerlo nell’ambito delle attività da lui svolte.

Anche le loro paure finiscono per essere bloccate e rimangono incapsulate, spesso sotto forme di fobie: cioè paure di oggetti specifici, di determinati animali, di figure e di statue. E queste paure inglobate alimentano incubi notturni, fantasie di mostri, paura generalizzata ed eccessiva del buio.

I giochi di movimento

E’ possibile notare, nell’atteggiamento dei bambini verso i mostri, anche eccitazione e curiosità che si mescolano con le paure: sono il tentativo dei piccoli di esorcizzare i mostri ed esorcizzare le paure, giocando. E così i piccoli amano essere inseguiti dall’adulto che finge di essere il mostro che li acchiappa, ma è l’adulto (buono) che li insegue e che in realtà gioca con loro e prova affetto per loro.

Il movimento del corpo è fondamentale in questi casi, perché permette di far venire fuori le paure ma in una condizione di sicurezza e di gioco, quindi insieme anche alla rassicurazione. Se il movimento è bloccato finisce per rinchiudere livelli di tensione e di eccitazione, avvertiti allora come malessere e disorientamento, base energetica e somatica delle fantasie paurose.

Facilitare l’estrinsecazione di emozioni e vissuti attraverso giochi di movimento (di movimento anche rapido), attraverso salti nel vuoto, scivolate veloci, attraverso il gioco di scappare ed essere acchiappati, scioglie le paure, anche quelle profonde, libera eccitazione piacevole e Vitalità, e al contempo fa sentire Presi e Protetti.

Allo stesso tempo, favorisce l’emergere del nucleo reale del problema che ha generato le paure incapsulate.

Le immaginazioni guidate

Ma c’è un altro modo che permette di aiutare bambini che hanno paure profonde, ed è l’uso di immaginazioni guidate. Ci sono due modi possibili diversi di utilizzarli.   

Le immaginazioni con i mostri. Si fa finta che i mostri siano là con noi, o li si fa impersscuola di psicoterapiaonare da peluche o pupazzi o pezzi di stoffa. I bambini sono felici di poterli combattere apertamente, di picchiarli e rimproverarli, e magari anche di ucciderli e di farli a pezzettini. E così i mostri, nella maggior parte dei casi, sono demistificati ed esorcizzati.

Le favole guidate. In questa seconda modalità l’adulto costruisce e racconta delle favole ad hoc, con protagonista un animaletto (un anatroccolo, un pinguino, un coniglietto…) che soffre di una certa paura (che deve essere molto simile a quella del bambino ma non uguale); e il protagonista della storia, con l’aiuto di consigli saggi, di polverine magiche, di espedienti vari, dell’aiuto di suoi parenti adulti, supera la paura che aveva.

Si impara così ad affrontare le proprie paure in termini di realtà, ma anche a chiedere aiuto agli altri. E il tutto preservando un proprio spazio fantastico; sicché, anche quando ai mostri non si crede più, si alimentano le sensazioni di eccitazione e di tensione provate, e si tende a riviverle nella costruzione di giochi insieme agli altri.

I consigli

Per concludere riportiamo qui di seguito, in un quadro sintetico ma al contempo dettagliato, i più attuali consigli e suggerimenti che possono aiutare genitori e operatori dell’infanzia a risolvere o prevenire il problema delle paure infantili eccessive.

 

  1. Non raccontate fiabe con gnomi, streghe, personaggi deformi o altre mostruosità. 
  1. Non raccontate fiabe con personaggi troppo cattivi, con situazioni troppo pericolose, troppo spaventose, troppo angoscianti; selezionate le favole: ce ne sono di bellissime e dolci e positive (oppure cambiate la storia in quelle parti paurose quando i bambini non sanno leggere e le raccontate voi nel modo più rassicurante). 
  1. Non raccontate di fenomeni soprannaturali, paranormali; né di streghe, maghi, fattucchiere. 
  1. Non raccontate di malattie, di morti, di suicidi, se non quando è indispensabile, e in modo il più possibile naturale. 
  1. Non alimentate nessuna forma di paura per animali, ma neanche per cose e oggetti. 
  1. Non minacciate punizioni che vengono dal medico, dalla guardia, dal signore che siede di fronte nell’autobus; ma nemmeno dall’angelo o da Dio. 
  1. Non insistete affinché i piccoli debbano farsi forza e vincere le paure: le paure si sciolgono morbidamente con il vostro aiuto e la vostra protezione chiara ed esplicita. 
  1. Anche per la così diffusa paura del buio, non forzate, ma piano piano cercate di sciogliere questa paura con una luce notturna, con la vostra presenza e protezione; ma senza che tutto questo diventi un’abitudine incancrenita. 
  1. Ricordiamoci la legge delle “polarità”: è giusto in certi momenti avere paura, ed è altrettanto giusto in altri momenti sentire coraggio.

 

 [1] Avere paure è, entro certi limiti, del tutto normale per i bambini.

BIBLIOGRAFIA

NEILL A.S. – Summerhill. Forum Editoriale, Milano.

PIAGET J. – Lo sviluppo mentale del bambino e altri studi di Psicologia. Einaudi, Torino.

BOLDWIN A.L. – Teorie dello sviluppo infantile. Angeli; Milano.

VIGOTSKY – Lo sviluppo psichico del bambino. Ed. Riuniti, Milano.

ERICKSON – Infanzia e società. Armando, Firenze.

WINNICOTTD D.W. – Sviluppo affettivo e ambiente. Armando, Roma.

AA.VV. – L’erba voglio- Einaudi, Torino.

GIANINI BELOTTI E. – Dalla parte delle bambine. Feltrinelli, Milano.

OLIVIERO FERRARIS A. – Il significato del disegno infantile. Boringhieri, Torino.

RISPOLI L: Esperienze di Base e sviluppo del Sé, Franco Angeli, Milano.

RISPOLI BAIANO CILLO LUBRANO MANTILE VAIRA – Esperienze di un asilo libertario. Quaderni Reichiani n° speciale. Napoli.

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