Luciano Rispoli Psicologo: Il Caso di Laura
Di seguito un interessante articolo dove viene affrontato un caso clinico e spiegate i relativi trattamenti.
Luciano Rispoli Psicologo Psicoterapeuta: Il Caso di Laura
Laura è una donna dì 40 anni, senza grossi problemi all’apparenza, ma con una sintomatologia che rivela sin dall’ età infantile l’accumularsi di tensioni e conflitti molto ben coperti. Soffriva spesso dì bronchiti, tracheiti e sinusiti. Dai 15 anni in poi ha dovuto affrontare le paure di angosce cardiache, di extrasistoli e tachicardie. Soffre di allergie. Ha a volte delle vere e proprie paure claustrofobiche. Ciò che può descrivere la sua condizione di funzionamento è il suo parlare, colto e apparentemente disinvolto, ma in realtà un po’ farfugliato, a bocca chiusa, punteggiato da un inghiottire frequente. Il suo parlare rivela un forte controllo sull’ondata di emozioni che molto raramente sembra travolgerla; e in ogni caso solo con un pianto silenzioso subito trattenuto.
Gli occhi vigili e sempre attenti non si chiudono quasi mai, se non stringendosi esageratamente, pronti a riaprirsi continuamente. In contrasto con questa esasperata presenza del volto e della testa, il suo addome è come retratto: Laura non sopporta di sentirlo pieno e sporgente. Il livello dello stomaco è come collassato, come vuoto e privo di sentimenti teneri e morbidi, soprattutto verso se stessa, importanti come base del senso di sé profondo e positivo. La sorella, di poco minore, è sempre stata considerata più fragile dì Laura e perciò più coccolata, più protetta.
Ma questo in famiglia non era mai espresso chiaramente, non era mai detto; come non veniva mai commentato il fatto che la sorella fosse più carina, o più sicura di sé, più collegata ad ambienti di successo. Il tutto era impalpabile, con una consistenza velata e sottaciuta, e per questo molto più difficile da essere contrastata.
Laura con suo padre, avvocato importante, ha avuto un rapporto complesso: non c’è stato mai un vero scontro. ma nemmeno un vero rapporto. Poi, così dicono tutti, lei gli assomiglia. è elegante essendo dimessa, è intelligente ma non lo ostenta; come il padre che parlava dall’alto della sua cultura con estrema spontaneità, detestando eccessivi intellettualismi.
Laura si è differenziata dalla sorella rifiutando anche lei ogni dimostrazione di intellettualismo (cosa che l’altra fa come stile di vita): non c’è però ostilità, solo una gelosia dei primi anni di adolescenza. Ma chi si è accorto delle scelte di Laura, a volte difficili e pesanti? Chi le ha capite, apprezzate. sostenute? Ciò che lei dice, agli inizi della sua terapia, è che non avrebbe mai fatto trasparire i propri sentimenti intimi davanti ai genitori, che non li avrebbe fatti mai trapelare dal suo viso, quando a tavola si riuniva tutta la famiglia. Certo è che Laura, ad un certo punto della sua vita, si è ammalata gravemente, di leucemia, e ha dovuto combattere la malattia con tutte le sue forze
All’inizio, il terapeuta è per lei solo un conoscente affettuoso che le dà una mano per ritrovarsi. Ma man mano che l’intervento sulla Esperienza di Base del Lasciare va avanti (agendo anche sul corpo di Laura, sulla respirazione, sull’allentamento della tensione alle gambe), Laura sente sempre più netta una differenza tra interno ed esterno; come se da piccola avesse sì imparato a stare con se stessa ma non con gli altri in un vero contatto. Le mani del terapeuta che accolgono la sua testa, il collo, allentano le tensioni di Controllo. la faccia perde un poco la sua funzione di vigilanza eccessiva. Affiorano pianto, tristezze, malinconie, per ciò che le accadde da piccola.
Ora può confidarsi e raccontare tutto questo al suo terapeuta; racconti durante i quali Laura sembra parlare alla propria madre, ma una madre diversa, una madre che non preferisce la sorella, aperta e estroversa, a lei chiusa. dolce e introversa. il rimpianto per aver “perduto” questo apprezzamento affonda su di un lettino dove “la madre” l’accoglie e la rasserena. I formicolii e le sensazioni che si riaprono nel suo corpo vanno aumentando, smuovendo soprattutto la sua bocca, le braccia e le mani. Il viso prova sollievo ad essere tenuto dalle mani del terapeuta: un tocco fermo, presente, col palmo aperto, calmo e rasserenante.
Laura sente qualcosa sciogliersi dentro. I desideri ricominciano a crescere al suo interno, ma ora sono fatti anche di sensazioni corporee che da piccola si erano chiuse, restando solo sensazioni mentali di paura e solitudine. Quando si riapre a poco a poco l’Esperienza di Essere Tenuta, Il vuoto del suo addome rivela la poca tenerezza ricevuta, il desiderio di essere presa in braccio…
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